Provato un po' a sorpresa, Aleksey Miranchuk, è la miglior nota di questa gara
Secondo impegno per gli uomini di Bilic che alla "Sport SK Alpha" sfida i bulgari del Levski Sofia. Il club è, come dice il nome, della capitale Sofia. Da sempre conosciuto per aver una grande storia alle spalle e buoni giocatori in rosa, ha milioni di fan ed è una delle squadre più importanti in Bulgaria, avendo vinto 26 volte campionati e 27 volte la coppa nazionale. Sempre nella massima serie bulgara, in questa stagione sono in seconda posizione con 37 punti dopo 15 partite (alle spalle, per un punto) del Ludgorets che per la cronaca sfideremo in amichevole a breve. Per maggiori informazioni leggete il paragrafo che segue...
Il Football club Levski Sofia venne fondato nel 1911, anche se secondo fonti più veritiere la vera data ufficiale è il 29 maggio del 1914. Il club deve il suo nome deve al rivoluzionario e combattente per l'indipendenza bulgara Vasil Levski. Nel corso della sua storia la squadra ha cambiato il suo nome per ben tre volte: durante l'era sovietica era chiamata Dynamo, poi Spartak e, infine, dopo lo rifondazione della stessa nel 1985, Vitosha. Soltanto nel 1989, con la caduta del muro di Berlino, il club riacquisterà il suo nome originale, vale a dire Levski. Il primo titolo, l'allora campionato della capitale, risale al 1923, l'anno successivo, invece, il club parteciperà al primo campionato di Bulgaria che vincerà per tre volte, nel 1933, nel 1937 e nel 1942. Anche gli anni del dopoguerra porteranno successi al Levski, che diventerà la squadra più forte della capitale. Il periodo tra il 1960 e il 1970 può essere considerato il vero punto di svolta della loro storia. Vincono sei volte il campione nazionale e partecipano regolarmente a competizioni come la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA. Verso la metà degli anni '80 la Bulgaria sovietica intraprende il processo di graduale riorganizzazione della politica, il quale ha avuto un effetto positivo sul Levski, che sarà campione per altre tre volte. Tra le altre cose il team della capitale arriverà a giocare anche degli storici quarti di finale nella Coppa delle Coppe. Gli anni '90 portano sempre successi, con il club di Sofia che viene considerato un avversario schiacciasassi in patria e una squadra pericolosa anche in Europa, sfornando grandi prestazioni contro i Rangers e il Werder Brema. Negli ultimi dieci anni hanno conquistato sei titoli nazionali. Il maggior successo recente per il club delle capitale è il raggiungimento dei quarti di Coppa UEFA nella stagione 2005-2006. L'anno successivo, inoltre, partecipano per la prima volta nella loro storia alla Champions League, anche se arrivano ultimi in un girone con Barcellona, Chelsea e il solito Werder. Nel 2010/11 partecipano all'Europa League, dove dopo aver passato i turni preliminari escono nel raggruppamento con Gent, Lille e Sporting Lisbona. In sei partite i bulgari sono riusciti a vincere soltanto due gare, ottenendo tra le altre cose un solo pareggio. Nella scorsa stagione si sono classificati al terzo posto in Bulgaria e attualmente stanno lottando per il primato con il Ludgorets primo.
Fin'ora l'avventura di Roman Pavlyuchenko a Cherkizovo è assai al di sotto delle sue capacità
Bilic che per questo match di affida ai veterani, complice anche la bellezza di nove elementi impegnati con le nazionali, dentro infatti Sychev e Loskov. Con loro anche i giovani Hartiyadi, sostituito nella ripresa, e Lystsov, che gioca tutta la partita. In difesa davanti a Guilherme, l'allenatore croato schiera l'ottimo Yanbaev con Shishkin ed un inedito Tarasov in versione DC. Sulla mediana oltre al già citato capitano, ci sono Ozdoev, Obinna e Panayot. In attacco a fare compagnia a Pavlyuchenko c'è Dima.
Squadra di Sofia che è di gran lunga meglio messa in campo e che ci prova maggiormente dei russi, i quali sono salvati da una super prestazione di Guilherme. Ferrovieri che, prima della fine del primo tempo, sprecano tra le altre cose anche un rigore con il solito possente centravanti ex Tottenham e Spartak, Pavlyuchenko che si fa ipnotizzare da Iliev. Un 2 a 0, maturato nei secondi quarantacinque minuti, probabilmente ingiusto da un parte, ma meritato dall'altra. Bulgari che si dimostrano abili a sfruttare le occasioni capitategli, prima con Gadzhev al 65' e poi su rigore, concesso esageratamente a parer mio, con De Carvalho che spiazza Lobantsev. Loko che ci prova raramente e che quando lo fa con i vari Sychev, sbaglia a tu-per-tu contro il portiere avversario dopo un'ottima azione, e Ozdoev ,bel tiro dal limite, risulta anche sfortunata, con i pali colpiti da Pavlyuchenko, di testa, e Miranchuk, con un tiro da centro area. Essendo ancora in amichevole non voglio incolpare nessuno, confidando in Bilic. Spero in una scossa di tutto l'ambiente da parte dell'allenatore croato, sin dalla prossima gara, sabato 9 febbraio contro lo Slovan Libere alle 16.30.
Solo due le note veramente positive ed entrambe classe '95. Il primo è Lystsov, fatto debuttare in prima squadra nella gara contro il Krasnodar da Bilic, fa del fisico la sua arma migliore. Ben dotato anche tecnicamente, i colpi di testa non sono un problema per i suoi 191 cm d'altezza per 83 kg di peso. La seconda, invece, è più inaspettata, parliamo infatti del giovane mediano Aleksey Miranchuk. Dotato di grande classe è il classico regista mancino. Un po' mingherlino per il suo ruolo, si può migliorare, compensa ciò con una grande visione di gioco. Quasi diciottenne, mi ha fatto una grandissima impressione, da testare assolutamente in altre occasioni.
Lokomotiv Mosca - Levski Sofia 0-2
65' Gadzhev, 88' De Carvalho (rigore).
Lokomotiv: Guilherme (62' Lobantsev), Lystsov, Tarasov, Shishkin, Yanbaev (46' Denisov), Loskov (62' Aleksey Miranchuk), Ozdoev, Hartiyadi (67' Torbinsky), Obinna, Sychev (74' Podberyozkin), Pavlyuchenko.
Levski: Iliev (Ivanov, 60), Malder, Starokin, Bezalov, Dimov Plamen (Elie, 60), Angelov, Prochazka (Vasilyev, 76), Iordanov (Butov, 76), Gadzhev, Velev, Da Silva (De Carvalho, 46).
Vitaly Lystsov, neanche 18 anni ed uno dei migliori
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