Hai sentito le ultime su Glushakov?
Sì, le ho lette. E' stata acquistato dallo Spartak per 8 milioni di euro, giusto?
Da quel che sappiamo, sì.
Questa è una cifra importante, anche se più o meno tutti i buoni giocatori russi valgono così. Ma cosa bisogna dire a quelle squadre che non hanno a disposizione questi soldi? E cosa succede se il mercato improvvisamente diventa un altro? La risposta è semplice: è necessario far crescere i giovani giocatori russi. Tuttavia, per ottenere dei frutti c'è bisogno di tempo tempo: due, tre o anche quattro anni. Ma dopo tutto questo, si avrà una squadra veramente forte.
A volte, però, la pazienza non c'è. I risultati sono: Belyaev al Rostov, Filtsov al Krasnodar, Burlak e Ozdoev in panchina.
Tutti noi abbiamo diversi approcci alla costruzione di una squadra. Qualcuno da uno sguardo al futuro, qualcuno altro, invece, è interessato solo al presente. Prendete i difensori centrali. In Russia, questo è molto probabilmente il ruolo più carente. Certo, è più facile comprare degli stranieri, nessuno vi dirà nulla, anche perché in tutta la RPL solo il CSKA ha dei centrali russi. Ma non si fa così. In Russia se non si da fiducia, non aumenteranno i giocatori in questo ruolo. Nella "mia" Lokomotiv Burlak e Belyaev giocavano con un occhio al futuro, e di certo sono migliorati, nessuno però ha promesso loro che entro un mese diventeranno come Pepe o Ignashevich. Per questo, sono necessari tempo e fiducia. Lo stesso vale per Ozdoev, il quale a mio avviso, ha un enorme potenziale come centrocampista difensivo.
Cosa pensi sia successo a Pavlyuchenko?
Roman è un buon giocatore, ma può fare solo un ruolo: è il "classico numero nove". Anche N'Doye è un attaccante di qualità, fu addirittura cercato dalla Loko con me, ma lui è un giocatore completamente diverso, per esempio, in Portogallo ha addirittura giocato a centrocampo.
Tornando a Glushakov, possiamo dire che lo Spartak ha fatto un buon acquisto?
A mio parere, Glushakov è un bravo ragazzo e un buon giocatore. Tuttavia, è molto importante capire che Denis non è un numero dieci. Un numero sei si, forse anche otto. In queste posizioni, gioca meglio perché non ha l'incarico di creare gioco. E' bravo negli inserimenti, ma non è Ronaldinho. Gioca sempre sullo stesso livello e sono sicuro che Capello questo lo apprezza, giocatori come lui sono molto importanti per la squadra.
Sei ancora dispiaciuto per non aver avuto più possibilità di lavorare ancora nella Loko? O forse è meglio?
Cerchiamo di essere obiettivi. Quando sono arrivato, la Lokomotiv aveva già giocato 16 gare. Ho dovuto ricominciare da capo nel mezzo della stagione. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro nel tempo avuto a disposizione, questo periodo è stato molto buono. Sì, siamo caduti nelle ultime cinque o sei partite della stagione, abbiamo avuto un sacco di difficoltà, tra cui una serie di infortuni. Ma questo succede. Certo, avrei voluto rimanere per un altro anno, ho avuto un ottimo rapporto con i giocatori, i tifosi e lo staff. Tuttavia, questa è stata la decisione presa e io dovevo rispettarla. Il mio contratto scadeva dopo un anno, e non è stato rinnovato.
Quando leggi delle notizie di oggi sulla Lokomotiv, non ti viene un po'di deja vu?
Sì, c'è un sentimento del genere. La squadra ha bisogno di uno clima pacifico e tranquillo, invece, vediamo una situazione completamente diversa.
E il gioco, ha qualche tipo di analogia?
No, durante il mio operato c'era una situazione diversa. In primo luogo, in primavera il calendario era totalmente diverso: giocavamo sempre contro le prime otto e ogni match era contro un avversario forte. Comunque il campionato penso sia cambiato, quindi, è un po' difficile tracciare tracciare dei paralleli, lo stesso CSKA è diventato una squadra molto pragmatica.
Jose Couceiro a Cherkizovo: il suo operato è più che positivo.
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